Le stories, il nuovo album dei ricordi.

Ricordo analogico, digitale o condiviso?

Proprio oggi scorrevo le stories in archivio, mi sono persa per quasi mezz’ora a ridacchiare guardando Morgan quando a malapena parlottava, notando com’è cambiato lui e come lo sono io. Quando siamo arrivati a questo? Insomma, fino a qualche anno fa, se uno voleva farsi una passeggiata nei ricordi spulciava nei vecchi album di foto.

I ricordi sono cambiati, questo turbinio veloce che è oggi la tecnologia ci ha completamente stravolto, dagli hard disk agli album Facebook ed ora alle stories. Il ricordo che inizialmente era analogico si è dapprima digitalizzato, alzi la mano chi non usa google photos oppure qualche suo concorrente, ora invece il ricordo è sempre più condiviso. Riviviamo momenti sospinti da qualche notifica qua e là, ogni social che si rispetti ci tiene a ricordarci cosa facevamo qualche anno fa. Stessa data, non scherziamo!

In un mondo bombardato di informazioni, dove la privacy è ormai un lontano ricordo, devo dire che questa conseguenza mi piace. D’altronde non riesco a trovare un uso alternativo alle foto ed ai video se non quello di rivederli, ripercorrere quel piacere che sembrava momentaneo ma che un’immagine può facilmente rievocare. Riderci su, notare la mano del tempo che cambia i nostri tratti (e quella del parrucchiere i nostri capelli), sentire ancora vicine persone che magari sono mancate, apprezzare quello che di buono la vita ci ha donato.
Forse, sotto sotto, non tutti i cambiamenti sono negativi. E quelle stories che prima sembravano così superficiali ora hanno tutto un altro aspetto…

Nella foto ci sono io, a San Francisco nel 2013. Un piccolo ricordo del mio viaggio di nozze ❤️
Voi amate condividere i vostri ricordi? Oppure preferite spulciare ancora gli album di foto?

Baci, Fanny

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