Questa settimana ho ricominciato a lavorare. Piano piano, anche se ancora ovattati in questa bolla, stiamo ricominciando. Ho rivisto i colleghi, ho guidato ascoltando i miei podcast preferiti, ho sbirciato le vetrine e sorriso sotto la mascherina. Siamo ancora lontani dalla normalità ma ci stiamo provando.
In questo momento così complicato credo che ci sia ancor più bisogno di atmosfere accoglienti e calore famigliare per rientrare lentamente nelle nuove routine. E come potremmo descrivere tutto questo se non come Hygge?!
Hygge per chi non lo sapesse è una parola tipicamente danese, che racchiude al suo interno calore, accoglienza, cura di sè ma anche cene in famiglia a lume di candela, il piacere di circondarsi di materiali naturali, un barbecue in giardino con amici, leggere un libro seduta nella tua poltrona preferita oppure un bel pic-nic con i nostri dolci preferiti. Hygge è un atteggiamento, uno stile di vita. E’ la serenità delle piccole cose. Ed il fattore hygge è probabilmente uno dei motivi per cui sono riuscita ad affrontare così serenamente la mia reclusione in casa durante la quarantena. Essere hygge ti porta a creare una casa accogliente e confortevole, in cui tornare è un piacere, una casa felice per noi e per i bambini, dove non conta la perfezione ma la serenità.
Ne avevo già parlato mesi fa, ormai la vita hygge mi è entrata dentro: la ricerca della felicità nei piccoli gesti, pensieri semplici ma che arricchiscono l’anima, l’importanza del tempo passato assieme e della condivisione, il piacere di rendere la nostra casa un rifugio e l’attenzione alla luce che ci circonda, qualche pianta a farci compagnia ed una coperta sempre pronta per abbracciarci. Ogni aspetto della nostra vita può essere riempito dalla filosofia hygge, anche il lavoro può rivelarsi più piacevole con qualche accortezza.
Regalatelo qualche sorriso, e ripartiamo assieme un passo alla volta.
Un abbraccio, Fanny