Borgo di Stavoli, un piccolo paradiso da scoprire.

La nostra ultima escursione è stata nel piccolo borgo di Stavoli, situato tra i valloni del Glagnó e del Variola e vicino a Moggio Udinese che, nonostante sia raggiungibile solo a piedi dopo una bella salita, nella stagione estiva é ancora abitato. Se dovete passare verso fine giugno informatevi su quale sia il weekend in cui si svolge la caratteristica festa di paese, ne varrà sicuramente la pena.

Noi, partiti tardi come al solito, siamo arrivati a Stavoli partendo da Campiolo per poi tornarcene sulla stessa strada, un percorso di circa 1 ora e mezza, ma quella che pensavamo un semplice passeggata su una mulattiera si è rivelata invece molto di più. 

Siccome non ci sembrava possibile che il sentiero iniziasse proprio in mezzo a delle case e i loro giardini e, convinti che il percorso fosse poco più avanti, abbiamo percorso qualche kilometro di strada asfaltata di troppo per poi tornare indietro a Campiolo di sopra.

 Lí, grazie ad un ragazzo che gentilmente ci ha dato qualche informazione, siamo riusciti finalmente ad imboccare il giusto tracciato e dopo l’errore iniziale che ci ha fatto perdere quasi un’oretta, abbiamo intrapreso il nostro percorso attraversando il paesino, addentrandoci tra le case e finendo in un sentiero immerso nella natura che segue il fiume e lentamente ti porta giù. 

Qui abbiamo incontrato le prime persone che attrezzate con ombrellone e custume si godevano l’acqua fresca e limpida. E come dargli torto!

Proseguendo lungo il fiume si arriva ad una galleria che passa sotto le rotaie del treno, il percorso è semplice ma comunque in alcuni punti stretto e sdrucciolevole, senza barriere di sicurezza. Munitevi di scarpe adatte e se possibile portate i bambini in marsupio o fascia. Altrimenti non mi sento di consigliarvelo fino a che non siano in grado di affrontare da soli un sentiero a strapiombo.

Passata la galleria vi troverete di fronte una passerella che attraversa letteralmente una piccola cascata. Uno spettacolo magnifico! Qui abbiamo incontrato quattro simpatici signori che arrivavano proprio da Stavoli. Solo al momento di salutarci hanno visto Morgan e sono rimasti incantati dal piccolo mostriciattolo che stavo trasportando sulla schiena 😀

Tra una chiacchierata ed una passeggiata erano già le quattro e dalle informazioni che ci avevano appena dato mancava ancora un po’ per arrivare. Felici però di essere stati più veloci del previsto fino a quel momento, abbiamo deciso di tentare. Passando un altro ponte ci siamo ritrovati di fronte proprio il cartello per Stavoli e da qui inizia la vera escursione.

La salita sul monte è ripida e costante, purtroppo quasi tutta a scalini. La prima parte è a tornanti fino a raggiungere una passerella che dà il via alla salita in vetta. Qui un altro ponte ci porta verso la fine del percorso. 

Una salita vicina ad una parete di pietra a strapiombo offre uno spettacolo meraviglioso, soprattutto al tramonto, ancora alcuni tornanti e si arriva al prato. Attorno a noi un panorama eccezionale. In lontananza si scorge la chiesetta e dietro a lei il borgo di Stavoli fa capolino.

La cosa che più mi ha stupito é stata vedere le case vissute, gli orti coltivati, i fiori alle finestre.

Dopo una breve visita e qualche chiacchera con una signora del luogo purtroppo siamo dovuti ripartire. Il tempo non era molto e in montagna il buio arriva presto. Proprio prima di imboccare il sentiero peró incrociamo un signore che saliva per passare la notte nella sua casa di Stavoli, portava con se uno zaino con una tanica di benzina all’interno, “Spandeva” ci ha detto “così ho dovuto portare lo zaino a mano!” 

Piccole istantanee di una vita diversa, quella per cui qualunque cosa ti serva va trasportata su per la montagna o affidarti alla teleferica, quella in cui quando qualcuno ti vuole venire a trovare deve mettersi scarpe comode e partire, dove riscopri l’essenziale e il silenzio, il piacere della compagnia di un forestiero che passa di là, dove l’autosufficenza è una vera scelta di vita. Una vita autentica.

Era giunto il momento per noi di tornare, scoprire quel piccolo borgo aveva riempito il cuore e la camminata ci aveva svuotato la mente. Anche questa avventura era giunta alla fine.

Fanny

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